Lavorare con un neonato in casa ai tempi del Coronavirus
Negli ultimi mesi mi sono mi sono trovata ad affrontare un grande cambiamento che è un po’ il cambiamento più grande che possa affrontare una donna soprattutto se è una professionista e vuole continuare a gestire il suo business senza avere troppe scosse.
Scrivo con molta umiltà questa mini-storia su come sto affrontando lo smartworking da quando sono mamma; resto curiosissima di sapere che ne pensate voi, se avete trucchi e consigli da darmi per i mesi che verranno.
Il punto di partenza è nei bisogni che sentivo di avere fin dai primi mesi di gravidanza, desideravo e avevo bisogno di:
- Tranquillità, il fatto di voler comunque vivere questo momento speciale in serenità
- Continuare a dare il servizio che avevo sempre dato ai miei clienti e avevo quindi la necessità, che è una necessità derivata, di delegare parte del mio lavoro perché non avrei potuto gestirla in prima persona
- Tempo per abituarmi a questo cambiamento evolutivo
Mi sono organizzata così...
Le azioni che ho messo in pratica io prima e dopo:
- Su consiglio di un'altra freelance, ho determinato a 7 mesi di gravidanza quale sarebbe stato il mio periodo di congedo obbligatorio dall’attività. PURE SE LO PENSAVO IMPOSSIBILE. Mi sono pianificata la maternità da sola, non tutte lo fanno, poche anzi troppo poche. Alcune preferiscono continuare a lavorare come se niente fosse. La gravidanza non era stata facilissima e io volevo proprio un momentodi conoscenza reciproca dato che era la mia prima bambina. Mi capitasse la seconda gravidanza lo farò di nuovo perché perché ho capito che serve per avviare bene l'allattamento, serve per capire com'è la tua bambina, come si gestisce il ritmo sonno-veglia e soprattutto quali sono le sue necessità perché la priorità di una mamma, dopo il parto, non è altro che il suo bebè.
- La seconda cosa che ho fatto, per poter delegare la mia attività, è stata cercare delle collaboratrici che mi avrebbero potuto sostenere in ogni ambito del mio business; perché comunque io sono molto versatile realizzo siti web mi occupo di gestire social media e mi occupo anche di gestire newsletter sono tre professionalità diverse che non è detto che tutti abbiano. Ho trovato tre figure di riferimento diverse a cui poter passare dei lavori, in realtà più di tre e io sapevo che avrei potuto passare il cliente interamente o a avrei delegato parte del lavoro e mi sarei occupata dell’organizzazione del progetto.
- Ho mantenuto quattro ore di lavoro alla settimana, questo sempre a parte un periodo di ricovero che ci è capitato. Quindi io avevo queste due ore in cui mi occupavo delle manutenzioni ordinarie a siti web e pagine social, un quarto d'ora ogni due giorni per leggere le mail urgenti e di richieste consulenza e programmare le risposte con precise istruzioni a collaboratori e clienti. Un quarto d’ora per leggere le mail e cercavo di non superarlo! Nel mio caso la piccola mi dava proprio dei tempi precisi perché lei aveva bisogno di me 24 su 24, nella seconda settimana di conseguenza io avevo dei tempi molto più ristretti rispetto a quello che mi sarei aspettata prima di diventare mamma. Avevo deciso di fare due ore continuative + altre due ore se servivano alla settimana. In realtà le due ore continuative non ci sono mai state, ho avuto quarti d'ora in cui gestivo la situazione di emergenza e poi tutto il resto del tempo cercavo di delegare e organizzare al meglio delle mie possibilità.
E ora?
Questo secondo mese in corso sta andando BENE perché so qual è il ritmo sonno-veglia della mia bimba; so quando esattamente poter dire “ok addormentata” e lì posso farmi le mie due ore consecutive di lavoro o posso decidere di rilassarmi per essere al top quando si sveglierà.
Il primo mese è stato essenziale fermarsi del tutto (passare da 50 ore a settimana a 4 ore a settimana per me è come fermarsi).
Se non avessi deciso di darci questo tempo di osservazione, avrei avrei preso degli impegni che poi non avrei portato a termine e avrei perso dei momenti fondamentali di crescita della piccola.
Poi è arrivato anche il Coronavirus e tanti di voi si sono trovati la vita lavorativa (e non solo…) ..trasformata!
Sono situazioni di cambiamento che in cui tu avevi magari programmato l’anno prima tutta una serie di cose che avresti voluto fare eppure non puoi. Non trovi il tempo di farle e non hai l’occasione di mettere in pratica.
Questa situazione, se non gestita attraverso la delega e attraverso l’accettazione del fatto che ci vuole un periodo di stop per abituarsi al cambiamento che che c’è in atto, non è sostenibile.
I due tool che mi hanno aiutato di più in queste settimane:
Trello
perché potevo affidare dei task organizzati in bacheche ad una persona ben precisa, potevo dare una scadenza a questi Task e potevo condividere le mie procedure personalizzate per cliente. Chi eroga servizi deve avere delle procedure che segue con ogni cliente; la procedura generale e poi magari piccole varianti, il formato di un’immagine per il blog particolare e quindi magari c’è già un template del blog da dover creare. La persona a cui delegare il lavoro può così risparmiare tempo e non sostituirsi completamente a te nell’ideazione di questa procedura che tu hai già fatto con il cliente. Quando hai parlato per la prima volta con il cliente hai fatto mente locale insieme a lui sui suoi bisogni…non è giusto che per un momento di stop ora perda tempo ancora il cliente o la tua collaboratrice…
Project Management – la skill in più
penso magari ad un professionista che deve delegare alle sue segretarie di studio delle pratiche o delle consulenze che avrebbe fatto lui. Deve selezionare le persone ideali, magari la più anziana a cui affidare le consulenze e magari selezionare la più veloce per farle fare il controllo del budget di studio. Il controllo ultimo spetterà sempre al boss ovviamente. In questo caso torna utile avere uno strumento come Trello che visualmente vi aiuta a capire a che punto sono i lavori.
Nel momento in cui avete avete una situazione in cui dovete essere per forza assenti, come la maternità, non potrete comunque sottrarvi al 100% dal lavoro. Potrete sicuramente avrete delle persone di fiducia a cui delegare gran parte del processo perché se avete fatto bene le cose avete creato delle procedure di studio. Voi soli sapete esattamente dove andare a trovare la persona giusta a cui delegare il punto esatto nel processo.
Se vi chiamerà un cliente nel periodo di stop saprete rispondere anche da remoto solo se avrete configurato un sistema condiviso di scambio informazioni.
Digitazione Vocale
Il secondo strumento che sto trovando utilissimo per la scrittura di contenuti è semplice: GOOGLE DOC. Perchè? Perchè usando la digitazione vocale posso continuare a scrivere articoli e contenuti che programmerò appena ho un secondo libero. Basta creare un nuovo documenti, aprire Strumenti nella barra in alto e cliccare sul simbolo del microfono, cliccarci sopra e parlare perchè inizi a scrivere. Fa per me quello che con una mano sola (mentre allatto) non potrei fare.
Gestire lo Smart Working con i bebè è diventato in questi giorni un tema caldo.
E’ vero che le freelance mamme che lavorano da casa sono sempre state mamme che lavorano con un bimbo a cui badare però penso a dei bimbi più grandi della mia dove la situazione veniva gestita con baby sitter, asilo, scuola.
Sono all’inizio del viaggio io, non ho la bacchetta magica e mi farebbe piacere che ci fosse qualche mamma che abbia voglia di condividere delle strategie che per lei hanno funzionato!
Come in ogni fase del cambiamento queste indicazioni valgono adesso e non varranno quando la bambina sarà grande perché man mano che c’è un’evoluzione nella mia piccola, questo porterà anche me ad evolvere.
Declinate l’esempio della mia maternità ad un qualsiasi cambiamento e capirete che vanno sempre elaborate nuove strategie.